lunedì 26 dicembre 2011

ABBANDONATE I CALL CENTER!!!


Perché l’Italia è sempre in controtendenza. Me lo sono chiesto varie volte, ed ogni volta mi sono dato la stessa risposta: ci meritiamo quello che siamo o siamo quello che ci meritiamo?

Gli ultimi studi della Banca d’Italia e di vari economisti evidenziano un paradosso tutto italiano, ossia che da trenta anni ad oggi, i giovani tra 15 e 29 anni sono passati da 13 milioni a circa 9 milioni, per cui dovrebbe esserci maggiore offerta di lavoro da parte delle aziende e un maggior salario.
Ciò risulta vero solo in alcuni comparti dell’economia,
mentre studi di associazioni artigiane denunciano carenze di figure professionali come panettieri, montatori di infissi, piastrellisti, idraulici, elettricisti, falegnami, tornitori, parrucchieri ecc., senza contare, a mio avviso, lavori che oggi sono diventati prerogativa di un numero sempre maggiore di immigrati, quali colf, domestici e badanti, i cui contratti collettivi nazionali contemplano simili, se non di più (26 giorni di ferie contro i 23 delle telecomunicazioni), diritti e normative di un impiegato.

E’ evidente che domanda e offerta si trovino su piani diversi e che molti giovani (grazie anche ad un imperante relativismo sociale) non colgono opportunità di crescita e di scommessa sulle loro potenzialità (meritocrazia) preferendo il mondo del terziario, sempre più spesso senza alcuno sbocco di crescita professionale e umano.
Ora, perché in una regione come la nostra, già straziata, martirizzata, che ha partorito cervelli illustri, fiore all’occhiello di ospedali internazionali, centri di ricerca, accademici universitari in tutto il mondo (tranne che in Italia), si sente bisbigliare tra i giovani che il solo (?) modo di guadagnare qualche euro sia quello di lavorare in un call center, dove ogni giorno è una continua lotta per il rispetto della dignità umana?

Da qui è un concatenarsi di discorsi politici ed economici, e chi ne fa le spese è sempre e solo la famiglia, la sua formazione e la sua crescita, (non si può aprire un mutuo, non si può creare una famiglia, fare dei figli, e la società invecchia sempre più, pesando sui giovani e il loro futuro) che deve riprendersi quel ruolo che le spetta, nucleo di una società sempre più depauperata da quei valori che rafforzano la coesione sociale e creano sviluppo.

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