Secondo Luigi Einaudi, economista e capo dello Stato, non tocca ai capitalisti ma alla collettività, garantire dalla fame i lavoratori. E la pratica di salvare dal fallimento con il denaro pubblico imprese in crisi, lungi dal diminuire la miseria complessiva di una società, ma finisce per aumentarla.
Se in un primo momento possa sembrare di salvare molti individui dalla disoccupazione, in realtà si sottraggono risorse a impieghi per il benessere della collettività e finiscono per distruggere ricchezza, ed è proprio dallo sviluppo abnorme dell’assistenzialismo di Stato che deriva il debito pubblico del nostro Paese.
Significativo è il richiamo all’opera del francese Frederic Bastiat, “Ciò che si vede e ciò che non si vede”, da parte di Einaudi, per porre in risalto le sue tesi liberali. Si propone il capitolo del “Vetro rotto” tratto dal libro medesimo….